Gli amici di Ritaè un'associazione ONLUS (senza fini di lucro) con lo scopo di difendere e sostenere il valore della vita dal concepimento alla morte naturale.Per fare ciò intende muoversi in due direzioni: -una riguarda l’aspetto culturale della difesa di tali valori -con l’altra si intende sostenere concretamente persone (singoli, famiglie o comunità) economicamente in difficoltà.
Pertanto -NEL CAMPO DELL’EDUCAZIONE si intende sostenere in particolare bambini, ragazzi e giovani provenienti da famiglie disagiate economicamente; -NELLA DIFESA DELLA VITA si vuol cercare di aiutare a soddisfare i bisogni più semplici dei bambini (da quelli alimentari in poi) ma anche chi più adulto ha necessità di soddisfare bisogni primari (anche cure mediche).
Questa associazione prende il nome da Rita Fedrizzi che nell’anno 2004 ha testimoniato “quanto grande e concreto sia l’amore che diventa carità suprema per l’altro” fino a dare per questo la propria vita. Le parole sopra citate sono tratte dal discorso di inaugurazione e intestazione dell’Asilo Nido Comunale “Rita Fedrizzi” in località Cernobbio durante la cerimonia del 19 novembre 2006 in occasione del XXV anniversario di fondazione del Nido come riportato nella targa sottostante.
Un riconoscimento ufficiale e sociale le era già stato attribuito assegnandole il premio “Rosa Camuna” durante la cerimonia del 18 febbraio 2005 organizzata dalla Regione Lombardia.
CURRICULUM Insegnante di lingue in istituti superiori della zona di Como, madre di tre figli, l’ultimo di appena tre mesi al momento della sua morte. Deceduta nel gennaio 2005 all’età di 41 anni dopo lunga malattia, consapevole della sua scelta che aveva condiviso sin dall’inizio con il marito. Rita è morta per far nascere Federico, con un gesto nobile di coraggio e generosità, rinunciando a curare il tumore che l’aveva colpita poco prima della gravidanza.
Inoltre è stata insignita della Medaglia d’oro al valore civile dalla commissione del Consiglio Regionale della Lombardia durante lo svolgimento della Festa dello Statuto 2006presso il teatro alla Scala di Milano